Le acque reflue che hanno attraversato il processo di depurazione rappresentano una risorsa da non sprecare, soprattutto se si considera che la disponibilità di acqua dolce per gli utilizzi umani si riduce sensibilmente con il passare degli anni
Il riutilizzo delle acque reflue depurate come misura strategica trasversale per:
• contribuire alla tutela quali–quantitativa della risorsa idrica;
• contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’UE in materia di economia circolare;
• contribuire all’attuazione delle strategie di resilienza e di adattamento ai cambiamenti climatici;
• contribuire al raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, in particolare l’obiettivo 6 “Acqua pulita e servizi igienico–sanitari”: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico–sanitarie.
Il D.M. n°185/2003 è lo strumento normativo attualmente in vigore nell’ambito della disciplina tecnica per il riutilizzo delle acque reflue, per effetto della norma transitoria dell’art. 170 comma 3, lettera b), Decreto Legislativo n°152/2006 e s.m.i.
Il riutilizzo deve avvenire in condizioni di sicurezza ambientale, evitando alterazioni agli ecosistemi, al suolo ed alle colture, nonche’ rischi igienico-sanitari per la popolazione esposta
Art. 3. D.M. n°185/200
Destinazioni d’uso ammissibili
1. Le destinazioni d’uso ammissibili delle acque reflue recuperate sono le seguenti:
a) irriguo: per l’irrigazione di colture destinate sia alla produzione di alimenti per il consumo umano ed animale sia a fini non alimentari, nonche’ per l’irrigazione di aree destinate al verde o ad attivita’ ricreative o sportive;
b) civile: per il lavaggio delle strade nei centri urbani; per l’alimentazione dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento; per l’alimentazione di reti duali di adduzione, separate da quelle delle acque potabili, con esclusione dell’utilizzazione diretta di tale acqua negli edifici a uso civile, ad eccezione degli impianti di scarico nei servizi igienici;
c) industriale: come acqua antincendio, di processo, di lavaggio e per i cicli termici dei processi industriali, con l’esclusione degli usi che comportano un contatto tra le acque reflue recuperate e gli alimenti o i prodotti farmaceutici e cosmetici.
Art. 4. D.M. n°185/200
Requisiti di qualita’ delle acque reflue ai fini del riutilizzo
1. Fermo restando quanto previsto al punto 3 dell’allegato al presente regolamento, le acque reflue recuperate destinate al riutilizzo irriguo o civile devono possedere, all’uscita dell’impianto di recupero, requisiti di qualita’ chimico-fisici e microbiologici almeno pari a quelli riportati nella tabella del medesimo allegato. In caso di riutilizzo per destinazione d’uso industriale, le parti interessate concordano limiti specifici in relazione alle esigenze dei cicli produttivi nei quali avviene il riutilizzo, nel rispetto comunque dei valori previsti per lo scarico in acque superficiali dalla tabella 3 dell’allegato 5 del decreto
legislativo n. 152 del 1999.
In Italia circa il 60% dell’acqua, è utilizzato inagricoltura,il 25% è utilizzato dal settore energetico eil 25% è utilizzato dal settore energetico e industriale,mentre il 15% è destinato agli usi domesticimentre il 15% è destinato agli usi domestici.
Allegato D.M. n°185/200
Requisiti minimi di qualita’ delle acque reflue recuperate all’uscita dell’impianto di recupero
ai fini del riutilizzo irriguo e civile, le acque reflue all’uscita dell’impianto di recupero ai fini del riutilizzo devono essere conformi ai limiti riportati nella tabella del presente allegato nel rispetto di quanto stabilito nei seguenti paragrafi.
VALORI LIMITE DELLE ACQUE REFLUE ALL’USCITA DELL’IMPIANTO DI RECUPERO
Parametro | Unità di misura | Valore limite | |
Parametri chimico fisici | pH | 6-9,5 | |
SAR | 10 | ||
Materiali grossolani | Assenti | ||
Solidi sospesi totali | mg/L | 10 | |
BOD5 | mg O2/L | 20 | |
COD | mg O2/L | 100 | |
Fosforo totale | mg P/L | 2 | |
Azoto totale | mg N/L | 15 | |
Azono ammoniacale | mg NH4/L | 2 | |
Conducibilità elettrica | μS/cm | 3000 | |
Alluminio | mg/L | 1 | |
Arsenico | mg/L | 0,02 | |
Bario | mg/L | 10 | |
Berillio | mg/L | 0,1 | |
Boro | mg/L | 1,0 | |
Cadmio | mg/L | 0,005 | |
Cobalto | mg/L | 0,05 | |
Cromo totale | mg/L | 0,1 | |
Cromo VI | mg/L | 0,005 | |
Ferro | mg/L | 2 | |
Manganese | mg/L | 0,2 | |
Mercurio | mg/L | 0,001 | |
Nichel | mg/L | 0,2 | |
Piombo | mg/L | 0,1 | |
Rame | mg/L | 1 | |
Selenio | mg/L | 0,01 | |
Stagno | mg/L | 3 | |
Tallio | mg/L | 0,001 | |
Vanadio | mg/L | 0,1 | |
Zinco | mg/L | 0,5 | |
Cianuri totali (come CN) | mg/L | 0,05 | |
Solfuri | mgH2S/L | 0,5 | |
Solfiti | mgSO3/L | 0,5 | |
Solfati | mgSO4/L | 500 | |
Cloro attivo | mg/l | 0,2 | |
Cloruri | mg Cl/L | 250 | |
Fluoruri | mg F/L | 1,5 | |
Grassi e oli animali/vegetali | mg/L | 10 | |
Oli minerali | mg/L | 0,05 | |
Nota 1 | |||
Fenoli totali | mg/L | 0,1 | |
Pentaclorofenolo | mg/L | 0,003 | |
Aldeidi totali | mg/L | 0,5 | |
Tetracloroetilene, tricloroetilene (somma | |||
delle concentrazioni dei parametri | mg/L | 0,01 | |
specifici) | |||
Solventi clorurati totali | mg/L | 0,04 | |
Trialometani (somma delle concentrazioni) | mg/L | 0,03 | |
Solventi organici aromatici totali | mg/L | 0,01 | |
Benzene | mg/L | 0,001 | |
Benzo(a)pirene | mg/L | 0,00001 | |
Solventi organici azotati totali | mg/L | 0,01 | |
Tensioattivi totali | mg/L | 0,5 | |
Pesticidi clorurati (ciascuno) | mg/L | 0,0001 | |
Nota 2 | |||
Pesticidi fosforati (ciascuno) | mg/L | 0,0001 | |
Altri pesticidi totali | mg/L | 0,05 | |
10 (80% dei | |||
Parametri microbiologici | campioni) | ||
Escherichia coli | UFC/100mL | 100 valore puntuale | |
Nota 3 | max | ||
Salmonella |