Il 5G garantirà maggiore efficienza e versatilità alle applicazioni di rete, in quanto utilizzerà frequenze più elevate con un raggio di azione più ridotto.
Quindi si assisterà ad un aumento del numero dei trasmettitori. E qui nasce la domanda che tutti ci poniamo, cioè se questa tecnologia avrà effetti sulla salute
Una risposta certa e definitiva su questo aspetto non può essere data, dal momento che non esistono dati sufficienti per potere valutare seriamente e scientificamente questa questione, specialmente se parliamo degli effetti a lungo termine, come sostenuto da numerosi ed autorevoli Enti come: l’Istituto Superiore di Sanità o Comitato scientifico della Commissione Europea sulla salute, ambiente e rischi emergenti.
Al momento l’unico dato certo, anche se purtroppo si riferisce solo ad effetti a breve termine, deriva dal DPCM 08/07/2003 che stabilisce i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dai campi elettromagnetici.
Per i campi elettromagnetici a frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz, (intervallo in cui ricade il 5G che prevede tre diverse frequenze) generati da sorgenti diverse dai sistemi fissi di telecomunicazione e radiotelevisivi trovano applicazione i limiti di esposizione previsti dalla Raccomandazione del Consiglio dell’unione Europea del 12/07/1999.
Qualora vi trovaste nelle vicinanze di un ripetitore lo Studio Pistone può effettuare la misurazione per la verifica del rispetto della normativa vigente ed il rispetto del valore di attenzione di 6 V/m