Anche la moneta elettronica ha un peso sull’ambiente ed è associata ad emissioni di gas serra. Come già noto, i Bitcoin, in qualche modo, inquinano.
I minatori del bitcoin, ovvero coloro che in pratica cercano di ottenere questa criptovaluta attraverso complessi calcoli matematici, svolti dal processore del computer oppure da quello della scheda grafica, di fatto estrapolano bitcoin (il mining) servendosi di sistemi di calcolo molto potenti, collegati ad un elevatissimo dispendio energetico.
Attualmente diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo stanno cercando di stimare l’impronta ecologica di questo processo per comprendere il suo peso sui cambiamenti climatici.
Il consumo medio è pari a 45,8 Terawattore (Twh – un miliardo di chilowattore) e un’emissione di carbonio d 22,0 a 22,9 milioni di tonnellate di CO2, pari alla quantità equivalente emessa da Kansas City (una città di quasi mezzo milione di abitanti).
Sicuramente per ridurre i gravi effetti climatici da queste attività, occorre limitarle o cercare sistemi di mining alternativi a basse emissioni.
Noi, osserviamo speranzosi